Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi
PIER ALESSANDRO PARAVIA
Nacque a Zara il 15 luglio 1797, figlio del Colonnello degli Oltramarini Giovanni Paravia e della signora Anna.
Ancor fanciullo venne condotto dalla madre a Venezia ove seguì i corsi liceali; indi continuò gli studi all’Università di Padova ove conseguì la laurea in legge nel novembre del 1818. Dal gennaio 1819 all’aprile 1832 prestò servizio a Venezia come alunno di concetto presso PI.R. Governo Austriaco.
Successivamente tenne la cattedra di eloquenza all’Università di Torino, che conservò sino al 18 marzo 1857, data della sua morte.
Il Paravia, come afferma il prof. CervelliniPROF. G. B. CERVELLINI, Un amico del Tommaseo (P.A. Paravia), estratto dalla «Rivista di Venezia», dicembre 1930., nonostante le manifestazioni di sincera italianità, era un funzionario leale del governo austriaco, ligio al dovere e rispettoso dell’autorità. Così, come era stato buon suddito del governo d’Austria, altrettanto divenne suddito fedelissimo della monarchia sabauda con la cui Casa ebbe cordiali rapporti.
Il trasferimento del Paravia da Venezia a Torino, cioè dal dominio austriaco al regno di Piemonte, destò sospetti da parte del governo austriaco ed ogniqualvolta il professore rientrava nella sua villa di Paderno per le vacanze od altro motivo, era assiduamente vigilato e la sua corrispondenza epistolare controllata. Presso l’Archivio Municipale di Ponzano non sono stati rintracciati documenti che potessero evidenziare una sua specifica attività politica. E’ da ritenere che il prof. Paravia si mantenesse al di sopra delle fazioni politiche e che, durante i periodi di riposo che qui trascorreva, vivesse molto appartato e dedito ai suoi studiIn una lettera del 10-9-1949 precisa: «...bastava che io avessi mosso un dito per essere deputato; se ci sono de’ miei scolari, pensate se non avrei potuto esserlo io; ma io ho la coscienza di quello che valgo; la mia professione è la letteratura e non la politica; il mio seggio è la cattedra e non altro». (G. B. CERVELLINI, «II dramma Veneto» nelle lettere inedite di P. A. Paravia, op. cit.). Sempre nella medesima pubblicazione risulta che in un’altra circostanza gli venne offerta la candidatura a deputato che egli però rifiutò per tener fede ai propri principi..
In vita ebbe molte amicizie con personaggi illustri tra cui Nicolo Tommaseo, Silvio Pellico, l’abate Vincenzo Gioberti ed il discepolo che teneva carissimo sin dal tempo in cui insegnò all’Università di Padova, l’abate Antonio Rosmini.Verso la fine della sua esistenza venne premurosamente assistito dall’amico abate Jacopo Bernardi di Ceneda e da altre persone a lui legate da sincero vincolo di affetto e di venerazione. Il suo trapasso avvenne serenamente con lo spirito preparato, sostenuto dalla fede cristiana e munito dei conforti religiosi a cui tanto egli teneva.
«La morte colse il prof. Paravia a Torino il 18 marzo 1857 dopo 28 anni di insegnamento onestamente, nobilmente, italianamente professato»PROF. G. B. CERVELLINI, «Un amico del Tommaseo» (P. A. Paravia), ecc., già citato in precedenza. Del prof. Paravia parliamo anche nei capitoli: «Ricordi del dominio francese ed austriaco» e «Le ville del nostro Comune (Villa Serena)».
Ricordiamo che il prof. Paravia ebbe come amministratore dei suoi beni in Paderno Andrea Baldasso che fu per un certo periodo Deputato Politico Comunale di Ponzano. (V. capitolo: «Autorità comunali di Ponzano Veneto»)..
Ebbe onoranze funebri degni della sua personalità. Un busto marmoreo collocato nell’università taurinense nel 1869 onora la memoria dell’insigne docente.
E’ comprensibile quindi che Paderno ha ospitato, nella figura del prof. Paravia, un uomo di alta levatura, celebre maestro d’eloquenza, scrittore e poeta, nutrito di profonda e vasta cultura, dotato di grande equilibrio, saggezza e discernimento, qualità queste tanto preziose quanto rare.
Note:
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