Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

E FADE (le fate) E GLI SPIRITIA

Varie ed antiche credenze hanno sempre portato a considerare la civetta un uccello di malaugurio.

Ad esempio si credeva che avvertisse l’odore di cadavere alcuni giorni prima della morte d’una persona. Perciò, allorché si appollaiava sul tetto d’una casa o su un albero a questa vicino e faceva echeggiare nel silenzio della notte il suo lugubre e stridulo grido si riteneva che in detta casa qualcuno fosse prossimo a morire.

Questo alato, di dimensioni piuttosto modeste, ha gli occhi gialli ed il piumaggio variegato color bruno-grigio tendente al rossastro, con grandi macchie bianche sul dorso. E’ sedentario e nidifica nei siti più diversi. Normalmente caccia il cibo nelle ore notturne ma se costretto dalla fame si dedica anche alla caccia diurna. Si nutre di insetti e di vertebrati vari, tra i quali preferisce i topi.

Nell’antichità classica era considerato sacro alla dea Atena e per gli ateniesi simbolo di saggezza. Un tempo varie parti del corpo della civetta venivano manipolate dalle cosidette streghe onde realizzare i loro malefici. In realtà questo rapace è assolutamente innocuo, anzi giova molto all’agricoltura. Pertanto sono del tutto infondati i pregiudizi di malaugurio a lui attribuiti.

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