E’ un fenomeno che esiste da sempre, anche se talvolta è stato avversato come dal passato regime fascista.

Le molte disposizioni di legge emanate dai vari governi passati per eliminare l’accattonaggio, specie dal 1865 in poi, ebbero efficacia relativa, particolarmente nelle campagne ove la vigilanza si dimostrava più difficile.

I mendicanti non intendevano rinunciare alle questue, né essere confinati negli, ospizi dove avrebbero perduto la loro libertà. Pertanto anche se indisposti continuavano il loro umiliante mestiere, pure fra numerose difficoltà. I questuanti che circolavano nelle nostre frazioni provenivano nella maggioranza da Treviso, specie dal quartiere di San Nicolo, il quale fu completamente distrutto nel secondo conflitto mondiale.

I mendicanti di Treviso erano guidati da una specie di organizzazione, con caporioni tacitamente riconosciuti che programmavano i giri ed allontanavano gli eventuali proseliti adolescenti che timidamente tentavano di accodarsi al gruppo. Questuavano nel nostro territorio nel giorno di giovedì. Talune famiglie di agricoltori offrivano loro una ciotola di minestra calda; talvolta, ai più giovani, veniva proposto di lavorare nei campi dietro adeguata ricompensa, offerta però che sistematicamente veniva rifiutata.

La piaga della mendicità, dell’andare alla cerca, ormai da lungo tempo è scomparsa.