Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

DUE STRANE CREDENZE

Era viva nel passato la credenza che dopo la processione pomeridiana del primo novembre, giorno di tutti i Santi, la quale partendo dalla chiesa parrocchiale raggiungeva il cimitero, un’altra processione invisibile avesse luogo a notte inoltrata, cioè quella delle anime dei morti, che compivano il giro dentro il cimitero. Portava la croce in testa alla détta processione l’anima dell’ultimo deceduto della parrocchia. Nessun abitante circolava per le strade in quella sera e tanto meno osava passare davanti al cimitero. La maggior parte delle famiglie, raccolte in casa, recitava durante quelle ore il Santo Rosario. Intanto dal campanile si udivano i rintocchi delle campane che suonavano «a morto».

Si vuole che questa credenza non sia ancora scomparsa del tutto nei nostri paesetti.

In talune località del basso trevigiano, nella sera dei Morti, la donna più anziana, della casa, o la padrona, usava disporre le sedie attorno al focolare dopo che tutti i familiari, recitato il Rosario per intero, si erano coricati. Ebbene, si pensava che le anime dei defunti della famiglia si ritrovassero in quella che un tempo era stata la loro dimora per trascorrere qualche ora indisturbate.

Non è noto a quale antica tradizione si riallacciasse questa credenza, che probabilmente risaliva ai tempi omerici.

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