Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

LA PRATICA DEL FIORETTO, DEL ROSARIO, DELLA VIA CRUCIS E DELL’ANGELUS

Le funzioni serali del «Fioretto di maggio» e del Rosario nel mese di ottobre richiamavano gran parte della popolazione e, neanche a dirlo, venivano celebrate in chiesa e dirette da un sacerdote officiarne. Intervenivano ragazzi e adulti con manifesto entusiasmo.

Dopo la cerimonia, i giovani, o meglio i giovanissimi, si prendevano a braccetto, formando vari gruppi, e lungo il cammino per tornare alle proprie abitazioni gareggiavano nel cantare le villette strapaesane. Tale iniziativa ricreava vivamente l’animo di chi cantava e di chi seguiva ascoltandoSimilmente accadeva anche dopo le funzioni vespertine d’ogni festività religiosa. I giovani, mentre tornavano dalla chiesa cantando le violate, si fermavano in un crocicchio ed improvvisavano delle danze: la loro gioia sprizzava da tutti i pori e gli anziani si compiacevano nel vedere tanta felicità. I genitori nell’occasione allentavano il loro rigore abituale e chiudevano un occhio per tale spontaneo svago..

A proposito del Rosario, si rammenta come la sua recita fosse notevolmente diffusa nel passato, specie presso le famiglie degli agricol tori; ad essa partecipavano tutti i componenti della famiglia. La preghiera dava loro una pace intcriore che li compensava di tutte le. ansietà e di tutte le difficoltà che la vita in quei tempi presentava.

Anche la pratica della Via Crucis era molto sentita nel passato dalle nostre popolazioni. Solitamente veniva effettuata presso le chiese parrocchiali nel pomeriggio, ma ancor più nelle ore serali del venerdì d’ogni settimana di Quaresima, in preparazione della Settimana Santa e quindi della Pasqua.

E’ questa la più antica devozione di quante si praticano nel Cristianesimo. Ai devoti della medesima sono state concesse parecchie indulgenze da vari papiLa Via Crucis fu introdotta a Gerusalemme ai tempi ‘. delle Crociate. Precedentemente a queste, e cioè appena fu predicata la divinità del Nazareno crocifisso sul Gòlgota, i nuovi fedeli accorsero a venerare i luoghi dove visse ed operò Gesù e specialmente la strada che dal Pretorio porta al Calvario. I fedéli indugiavano a pregare nei posti, dove, secondo la tradizione, avevano avuto luogo i principali avvenimenti della via dolorosa. Questi posti furono bentosto chiamati «stazioni». La pia devozione si propagò poi anche in Occidente per mezzo d’una Via Crucis spirituale, in cui le stazioni vennero costituite -da una serie di rappresentazioni del cammino di Gesù al Calvario. Sembra che tale pratica sia stata istituita dallo spagnolo domenicano Alvarez, O.P. (f 1420). Il numero delle stazioni per molto’ tempo fu lasciato alla discrezione dei fedeli, e la loro scelta, nell’Occidente, dipendeva più dai libri di devozione, che dalle «stazioni» di Gerusalemme. (...) La serie attuale di 14 data dal sec. XVII. (...) Innocenze XI (1686) ha arricchito la «Via Crucis» di 14 stazioni di molte indulgente (R.P. PIETRO ALBERS, d.C. d.G., Manuale di Storia Ecclesiastica, ed. Marietti, Torino 1924, voi. II, p. 268-269)..

Caro poi al popolo è sempre stato il suono dell’Angelus, meglio conosciuto con la denominazione dell’Ave Maria, che vuoi rammentare ai fedeli tutti la completa disponibilità della Madonna al mistero della sua maternità. Tale pia pratica ha luogo ogni giorno durante l’intero arco dell’anno. Il notevole numero di indulgenze papali ha reso importante la recita dell’Angelus.

«L’Angelus trae la sua origine dal “suonare della sera” (campana del ritiro o coprifuoco) che già in uso nel secolo XIII, divenne più generale nel secolo XIV (. . .). L’uso di “suonare al mattino” si trova menzionato nel principio del secolo XIV (. . .). L’uso di “suonare” anche a “mezzogiorno” s’introdusse verso la fine del secolo XIV (. . .).

L’Angelus nella sua forma attuale non data che dal secolo XVI e solo nel XVII si propagò dappertutto»R. P. PIETRO ALBERS, op. cit., p. 268..


Note:

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