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Polo

  • 08, 20, 2022 \\\
  • In ricordo di Guglielmo Polo

    Le società di tutti i tempi hanno dato i natali a persone di grande valore e di grande spessore umano. Ricordare le loro opere e il bene che hanno compiuto verso i loro simili è uno degli obiettivi più importanti del giornale italiano on line Tg0-Positivo. Ricordiamo i grandi pensatori, i grandi scienziati, i grandi scrittori, i grandi benefattori ma anche tutti i grandi uomini che la Storia con la S maiuscola forse non annovererà mai nei suoi elenchi.

    Uno di loro è Guglielmo Polo, un uomo che ebbe una vita travagliata ma anche il coraggio per affrontarla in tutte le sue difficoltà. Era uno storico locale e amava la propria terra con passione: riteneva che testimoniare la ‘storia’ con la s minuscola fosse un arricchimento per sé e per gli altri. A lui rendiamo onore per l’impegno che vi profuse per tutta una vita.

    Di lui si potrebbe infine dire - come volle Osho nel proprio epitaffio prima di morire - “mai nato, mai morto, ha solo visitato questo pianeta Terra tra il 1912 e il 2004”. A lui, come ai tanti uomini e donne che ogni giorno in tutte le parti del Mondo sono fedeli al principio dell’Umanità che li unisce a tutti gli altri esseri, un grazie di cuore e buon viaggio!

    Si è spento nel 2004, a 92 anni, Guglielmo Polo, noto storico locale del Comune di Ponzano Veneto. Tra il 1935 e il 1936 partecipò alla guerra d’Etiopia e sfuggì casualmente alla Campagna di Russia. In pensione dal 1976, aveva una grande passione nella sua vita: la storia, le ricerche e le tradizioni locali di cui rimangono inediti ancor oggi purtroppo molti suoi preziosi lavori, tra i quali un grande studio sulla religiosità popolare.

    Per anni dirigente all’ufficio telegrafico di Treviso, Polo aveva scritto nel 1984 il volume sulla storia del Comune “Ponzano, Paderno, Merlengo ieri e oggi” di cui Mons. Angelo Campagner scrisse allora con soddisfazione: “A parte la ricca e precisa documentazione, nel suo dire semplice e piano, l’autore si rivela un ‘innamorato della sua terra’. Ed è questo forse uno dei lati migliori che avvolge di simpatia la narrazione; ed è uno stimolo per il lettore ad apprezzare lo sforzo dello scrittore ma anche ad invogliarlo ad amare il proprio paese, le sue istituzioni civiche, sociali, religiose pur dentro i limiti e l’accondizionamento umano che costituiscono però un patrimonio così bello e glorioso della nostra gente. Dobbiamo dar atto di ciò al carissimo sig. Guglielmo Polo, ringraziandolo sinceramente per il suo regalo”.

    Sposato con Enrichetta, scomparsa nel 2000, Polo ha lasciato i tre figli Enrico, Rinaldo e Giovanni, le nipoti Letizia e Beatrice e molti amici che lo hanno amato sinceramente.

    (23/09/2005 Tg0-positivo)