A Spasso per le Antiche Osterie di Ponzano

Trattoria “Da Ettore E Amelia” Poi “Da Remo”

Piazza A. Moro

image Anni ’20. Ettore Pretotto e i suoi famigliari sulla soglia della trattoria. Sullo sfondo le vecchie Scuole Elementari di Paderno.
image Anni ’50. Trattori davanti all’osteria “da Remo” il giorno della benedizione delle macchine agricole.

Di questo locale sappiamo per certo che fu acquistato dalla famiglia Carniato da EttoreEttore Pretotto viene nominato nella Guida di Treviso e Provincia. Biennio 1926-1927 tra i liquoristi e tra i negozianti di vini, nella Guida Economica della Provincia di Treviso 1957 nell’elenco delle Trattorie e Osterie. e Amelia Amelia Cavasin proveniva da una famiglia di osti come dimostra la foto del 1909 in cui si vedono i genitori Ferdinando e Carlotta affacciati alla finestra di sinistra della loro osteria, che si trovava davanti alla chiesa vecchia di Postioma.   Pretotto nel 1905 e che l’attività iniziò qualche anno più tardi.

La trattoria-osteria si trovava presso l’attuale bar con cucina Piazza Grande in piazza A. Moro, dove precedentemente si sono succeduti il bar-osteria “da Braco” e prima ancora il ristorante “da Sergio”. A fianco ad essa si trovava il negozio di casoin gestito da Mario Pretotto Luigia D’Alessi, moglie di Mario Pretotto, viene citata nel 1957 tra i negozianti di alimentari. .

In questo locale, per l’epoca, abbastanza raffinato, sapevano trattare la clientela, tanto che vi andavano a mangiare anche persone foreste o di Treviso.

image 1929. La trattoria “da Ettore e Amelia” con annesso casoin in occasione di un’abbondante nevicata.

Per esempio, quando in paese furono avviati i lavori per la sistemazione delle canalette, i tecnici si fermavano proprio in questa osteria. Venivano serviti i classici cicheti (uova sode, acciughe, folpetti), sopresa e formaggio con del buon vino come il merlot, il clinton e il bianco fermo di Pieve di Soligo che veniva trasportato su carri trainati da cavalli.

In questa trattoria si organizzavano diversi pranzi di nozze con un menù che era pressochè uguale in tutte le trattorie del tempo: risotto coi figadei e i durei (portati da casa), brodo di gallina (portata da casa) con i tortellini (comperati a Treviso), bollito con contorno di rosoine e tarassaco, formaggio fatto e portato da casa. Al menù in seguito verrà aggiunto il baccalà e la pasta e fasioi. Per quanto riguarda il dolce lo si ordinava a Treviso e consisteva in una torta di strati di sfoglia e crema con sopra una glassa leggera, in mezzo le statuine degli sposi. Si serviva anche il caffè che veniva chiamato caffè de cooma che in realtà aveva poco del caffè, infatti era più orzo che caffè, allora abbastanza raro e prezioso, e veniva corretto con grappa.

image 1965. Da sinistra Enrichetta, Ines e Amelia in cucina. Sulla destra dopo il telefono, si trovava l’elenco dei pazienti che richiedevano visite domiciliari al dottor Gastaldo.

Il caffè de cooma si preparava in modo completamente diverso da quello che noi oggi conosciamo, infatti il caffè lo si metteva in un filtro appoggiato ad una cuccuma (cooma), a parte si faceva bollire dell’acqua, la si versava poi lentamente sul caffè che automaticamente andava a cadere nel bricco sottostante.

A partire dagli anni ’50, fino al 1966, ai genitori Ettore e Amelia ormai in età avanzata, subentrò nella gestione la figlia Ines con il marito Remo Pivato Menegon e la cugina Enrichetta.

image 1909, Postioma. La carrozza è ferma davanti all’osteria Cavasin. Alla finestra in alto a sinistra Ferdinando e Carlotta Cavasin, genitori di Amelia, al balcone da sinistra Erminio e Riccardo Cavasin, fratelli di Amelia, alla finestra a destra Zita Cavasin figlia di Riccardo.
image 1958. Elda e Anna, le figlie di Ines e Remo.

Tra le ricette che Ines amava proporre ai clienti sono rimaste famose quelle del “Baccalà al forno e le trippe in brodo”, due piatti della tradizione tramandati dalla madre. A questo proposito è rimasto celebre l’aneddoto raccontato da Piero Pizzolon nel capitolo XII del libro Il dottor Gastaldo - medico di Giovanni Gastaldo e altri autori a cura dell’AIRDA: “Fu in occasione di una di queste saporitissime colazioni alla zuppa di trippa, che Ines preparava il sabato per la domenica mattina, momento in cui si rinsaldavano i rapporti civici e personali e la nomenclatura locale si mescolava al popolo per saggiarne gli umori, fu appunto in una di queste pause di sapido amore per la vita, che il dottor Gastaldo, attirato dall’irresistibile profumo di questo rustico piatto, ch’egli voleva ben guarnito di formaggio grattugiato, si era imbrattato la folta barba coi filamenti di grana.

D’improvviso entra il farmacista (dr. Sergio Mattighello), uomo dai gusti raffinati e di solida tradizione furlana: ‘Dottore, come fa a mangiare quella roba là!’ ‘Dottor, el staga attento. Sta tripa qua la xe mejo delle medicine che lu vende, fate de polvarete chimiche, di… incerta origine’.

L’allegro scambio di battute rifletteva le due diverse filosofie, che ispiravano l’attività dei due professionisti”. Un altro simpatico aneddoto è quello raccontato dalla signora Ines che si riferisce a Effa (Genoveffa).

La domenica mattina, dopo la prima messa, era consuetudine che alcune donne amiche si fermassero all’osteria per mangiare la trippa. La signora Ines naturalmente predisponeva le zuppiere con un letto di pane abbondantemente ricoperto di trippa e brodo. Effa, furbescamente, chiese di avere solo trippa senza il pane, che si scoprì in seguito essere portato da casa. La signora Ines, ancora oggi, ricorda, sorridendo, questo episodio che rivela nient’altro che un innocente espediente per gustare più trippa!!

(Dai ricordi di Giuseppe Pretotto e di Ines Pretotto Pivato).

image Anni ’50. A sinistra Luigi Pavan, Emilio Dal Col e Francesco Coppe, secondo a destra il cav. Giacomo Dalla Toffola, Domenico Tasca, Remo Pivato (in piedi), dott. Ernesto Gastaldo, Luigi Biscaro e Ettore Pretotto.
image 1950. Pranzo dei coscritti del 1914. Primo a sinistra Alfeo Santi Scarper, secondo a destra Remo Pivato Menegon, terzo Carlo Gagno Tronconi - el Moro, quarto Vittorio Martini Bunisiol.
image 5 agosto 1945. Amelia e Ines all’entrata della trattoria..
image  23 novembre 1946. Articolo del “Cagnan” che descrive scherzosamente l’atmosfera durante il rinfresco in occasione delle nozze tra Ines Pretotto e Ettore Pivato.

 


Note: