A Spasso per le Antiche Osterie di Ponzano

Antica Osteria “Al Baston”

Via Postumia, 33

image “al Baston” nel 1915.
image  Anni ’60. Primo a sinistra Luigi Baseggio Ijo Torle, terza a destra Ines Milani, al centro accosciato Giovanni Gasparin Ioani Baston.
imageanni ’60. Luigi e Cesira Gasparin con i tre figli Giovanni, Luciana e Virginia.

L’osteria “al Baston” che nel 2015 ha festeggiato i cento anni di attività, fu avviata dai fratelli Luigi e Virginio Gasparin. Ritornati dal Canada con un discreto capitale, acquistarono la casa che tuttora possiamo vedere lungo la via Postumia e decisero di aprire qui un’osteria con annesso casoin.

LuigiLuigi viene nominato nella Guida di Treviso e Provincia. Biennio 1926-1927 tra i negozianti di alimentari. si dedicò al negozio di alimentari con la moglie Cesira, mentre VirginioVirginio viene nominato, sempre nella stessa Guida, tra i pizzicagnoli e i tabaccai.  si occupò, assieme alla moglie Anna, dell’osteria. Luigi e Cesira ebbero tre figli: Virginia, Giovanni e Luciana. Virginio e Anna non ebbero figli. In seguito a varie vicissitudini famigliari, nel 1958 Luigi riuscì ad acquistare la casa con le relative licenze e nel 1959, dopo aver sistemato i locali mettendoli a norma, iniziò l’attività nella rinata osteria.

Il locale attirò subito moltissima gente sia per la buona cucina, sia perché c’era la televisione e, ai tempi di “Lascia o raddoppia?”, le persone accorrevano in massa per vedere la celebre trasmissione!

Inoltre essendoci il juke-box, si poteva ascoltare la travolgente musica del rock and roll e dei primi urlatori.


image Fine anni ’90. La famiglia Gasparin, a sinistra Alfonso Stellon Fonso dei fonghi .
imageAnni ’80. Da sinistra Ernesto Martini, Nesto Bonisiol, alla fisarmonica Marcello Zanin Toena, Italo Massolin Bastian-Cita, Domenico Gasparotto. Dietro con il sombrero Ido Mattiazzo, nascosto che fa le corna Gianni Manchera.

La clientela era assai varia ed eterogenea: cacciatori provenienti da ogni parte, attirati dalla riserva di caccia che iniziava proprio vicino “al Baston” e finiva al Canale della Vittoria, gente che faceva scampagnate in bicicletta, commercianti che lavoravano nei mercati della zona, i medici dell’ospedale S. Camillo di Treviso, i vari parroci di Merlengo come don Filippetto e don Danilo Bovo, poi Marcello Moro e il dottor Gastaldo che, tra una visita e l’altra, si fermava spessissimo a mangiare attirato dalla buona cucina.

Arrivavano anche molti zingari che, dopo aver parcheggiato nel piccolo spiazzo davanti alla chiesetta di S. Vito, si fermavano a mangiare e bere. Il menu era alquanto vario: affettati misti, polenta con museto, ciodeti, sopresa, trippa in umido, formaggio crudo e cotto, uova sode con cipolline, pasta e fasioi, baccalà alla vicentina e porchetta al forno preparata con una ricetta segreta dalla signora Luciana, sorella di Giovanni, vini Merlot, Cabernet e vino bianco di Valdobbiadene. Venivano preparati molti pranzi di nozze, anche per due matrimoni contemporaneamente fino 200 invitati. Nel corso di questi pranzi si serviva il tradizionale menu delle occasioni importanti.

Il locale, per molti anni diretto da Giovanni, dalla moglie Giovannina e dalla signora Luciana, aiutati dalla cuoca Ines Pivato MilaniInes Pivato Milani, specialista del “risotto alla sbirraglia” si perfezionò nell’arte culinaria non solo perchè doveva preparare i pasti per tutta la famiglia Milani, compresi suocera, cognata e nipoti, ma anche perché fu cuoca in varie occasioni presso trattorie e ristoranti della zona. Era chiamata infatti per pranzi di nozze, per ricorrenze famigliari importanti o feste per ordinazioni sacerdotali: dalla Giselda “da Loschi”, dai Gasparin “al Baston”, ad Arcade, a Cusignana, a Santandrà, a Porcellengo, a Seren del Grappa. Poiché Ines veniva chiamata abbastanza di frequente, si era attrezzata con una sua personale batteria di pentole, tegami, teglie, mestoli, forchettoni e il mitico mestolo lungo 1 metro e 20, che faceva pervenire sul posto il giorno precedente per la preparazione e i preliminari del pranzo., in tempi recenti è stato condotto dai figli Erminio, Franco e Gino.


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image Anni ’80. Giovanni durante la performance del “barbiere”.

Note:

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