A Spasso per le Antiche Osterie di Ponzano

Antica Osteria “Da Frigo”

Via Roma 132

image

  Fine anni ’50. L’osteria sulla via Roma ancora non asfaltata, sulla sinistra si intravede l’oratorio di villa Minelli.

 

Questa storica osteria iniziò la sua attività nel 1903, quando Giuseppe e Antonia FrigoPavin Antonia in Frigo compare nell’elenco dei negozianti di vino nella Guida di Treviso e Provincia. Biennio 1926-1927.   originari di S. Martino di Lupari, decisero di acquistare casa, terreni e osteria a Ponzano.

Col tempo l’osteria passò al figlio Umberto Nini Frigo Umberto compare nell’elenco del commercio ambulante e delle trattorie e osterie nella Guida Economica della provincia di Treviso 1957.  e a sua moglie Lucia, poi al loro figlio Antonio e moglie Luisa e in tempi più recenti al figlio di questi ultimi Guido che ha gestito il locale trasformandolo nel più moderno “Frigo bar”.

Nel 2003 è maturata la decisione, non facile, di dare in gestione un’attività diventata troppo impegnativa e non semplice da sostenere e con essa sono stati organizzati anche i festeggiamenti per il centenario di una tradizione di famiglia che ha fatto la storia di Ponzano.

image 1956. Retro dell’osteria, da sinistra Elvira (madre di Ettore Piovesan, autore della foto), Lucia Toffoletto, moglie di Umberto, Umberto, Antonio Tony, Elisa Isetta, Ferdinando Furlan Cicci forner fidanzato e poi marito di Isetta. Sulla sinistra, dietro ad Elvira, si intravedono degli uomini che giocano a carte, nei pressi del gioco delle bocce.

Il locale era noto soprattutto come osteria, venivano serviti onbre di vino rosso e bianco locale, marsala, grappa e vermut. Chi arrivava da Treviso, sulla parete sud dell’osteria, poteva leggere la scritta a caratteri cubitali:

È VIETATO AI MENDICANTI DI ALTRI COMUNI CHIEDERE L’ELEMOSINA Particolare ricordato da Piero Pizzolon.

Tante persone si fermavano da Frigo prima o dopo il lavoro e si intrattenevano magari per una semplice chiacchierata attorno al fogher o per una partita a bocce o a borea nel cortile retrostante.

Si giocava a tresette, a tredeson e a morra, giochi che vedevano impegnati famosi personaggi del paese come Nei Fermo (Giovanni Rossi), Nico-Cice Paeasson, Bepi Piton (Giovanni Piovesan) e tanti altri. Talvolta al piano superiore del locale si preparavano pranzi di nozze che prevedevano il tradizionale bollito a pranzo e l’arrosto a cena.

Era quella l’occasione per poter ballare in allegria e per ascoltare la fisarmonica de l’Orbo Pasquaeoto.

In osteria venivano “stipulati”, con energiche manate, contratti di compravendita di bestiame e terreni, sotto la direzione degli esperti mediatori Ettore e Memi Tasca.

Ma in osteria si cavavano anche denti, infatti se qualche avventore si lamentava per il mal di denti, interveniva tempestivo il dottor Gastaldo che, armato delle tenaglie del vicino meccanico di biciclette Crosato (detto Piero Badoglio), praticava una fulminea estrazione al malcapitato e prescriveva, subito dopo, una grappa come disinfettante.

Assidui frequentatori dell’osteria erano anche il cavalier Giacomo dalla Toffola con i fratelli Angelo e Mario, don Giovanni Sernagiotto che apprezzava il buon vino, don Angelo Trevisan che approfittava per chiedere offerte per la chiesa e il famoso divertente Lao Mantelli che faceva il rappresentante della patina per scarpe Guttalin.

Prima che nel 1964 la vecchia osteria “da Frigo” fosse demolita arrivò nel locale la televisione, così, sorseggiando Birra Pedavena e mangiando gelati, la gente si riuniva in osteria per vedere “Lascia o raddoppia”, il Giro d’Italia e Carosello.

(Dai ricordi di Elisa Frigo Isetta, classe 1934).


Note:

Sezione 3 di 5 sezioni  < 1 2 3 4 5 >