Ponzano Paderno Merlengo - ieri e oggi

LA TREBBIATURA

All’operazione della mietitura seguiva la trebbiatura.

Nell’aia, con i fasci di spighe, si formava la bica (mèda), accanto alla quale si collocava la trebbiatrice e, a debita distanza da essa, la macchina a vapore che metteva in azione la prima tramite la puleggia. Come combustibile veniva utilizzato il carbone fossile, normalmente il litantrace, o legna di ottimo rendimento.

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La trebbiatura


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La macchina a vapore usata per la trebbiatura

La secolare madèrla (correggiato) per liberare il grano dalle spighe è rimasto un ricordoLa madèrla o batadór o diàro,  semplice attrezzo rudimentale di antichissima concezione, era formato da due bastoni di legno, di cui uno lungo due metri circa e l’altro 80 o 90 centimetri; l’estremità dell’uno veniva collegata, con adeguato sbraccio, alla estremità dell’altro mediante una corda fortissima o cuoio ben cucito. La persona addetta impugnava e maneggiava il bastone più lungo mandando con forza il più corto a percuotere le spighe provocando l’uscita del grano dalla pula (rèste}. Il medesimo rustico arnese serviva altresì per battere altri cereali e legumi secchi da sgranare. Ecco lo schema della madèrla (o correggiato, come viene definito in lingua italiana):


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Da notizie assunte, l’uso della madèrla perdurò, sia pure in maniera limitata, sino alla fine della seconda guerra mondiale, periodo in cui la difficoltà di trovare carburante sufficiente per azionare la motrice manteneva in un certo onore detto arcaico strumento. Per le pannocchie si usava un altro attrezzo rustico, la granariòla, adoperata da persone ben addestrate che giravano di casa in casa. Tale arnese consisteva in un asse di legno su cui erano fissate delle schegge di selce, in seguito sostituite da punte di ferro. Dette punte sfregavano le pannocchie così da separare il grano dal tutolo. Anche questo attrezzo, come si comprende, era antichissimo..

Per spostare di casa in casa trebbia e macchina a vapore servivano le mucche ed i buoiLe trebbiatrici meccaniche azionate dalla macchina a vapore cominciarono la loro attività nei nostri paesi verso il 1897-98. La massima divulgazione si ebbe nel 1930 circa, dopo di che si delineò una fase decrescente sino al 1950, in seguito all’avvento delle trebbie semoventi o mieti-trebbie..

Quando tutto funzionava a dovere, l’attività dei componenti, fervidamente impegnati, dava spettacolo. Come non ricordare il rumore assordante della macchina a vapore e della trebbia, il vociare di qualche persona addetta al lavoro, la persistente nube di polvere?

Il giorno della trebbiatura, era, sotto certi aspetti, un giorno di euforìa, di legittima allegrezza, specie se l’andamento del tempo aveva consentito un confortante raccolto.

E’ superfluo asserire che ogni lavoratore si impegnava a fondo.

Le operazioni si svolgevano con ordine ed armonia e non mancava mai il vicendevole e generoso aiuto tra famiglie vicine

Un abbondante pasto, per il quale tutto era stato predisposto nei giorni precedenti, coronava la grande fatica.

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Trebbiatura con correggiato

 


Note: