Dal Diario Di Guerra Di Giuseppe Santon

Prefazione

Il Centenario della “Grande guerra” ha rappresentato un’occasione di ricerca e di riscoperta di frammenti e documenti non soltanto sul piano storico “alto” ma che si è estesa ed è entrata nel profondo delle stesse comunità locali, delle nostre famiglie, del nostro territorio, dei nostri Comuni e delle loro organizzazioni sociali e culturali.

Una ricerca che si è fatta “ritrovamento” quasi familiare di racconti, lettere, documenti, narrazioni relative ad una delle più drammatiche fasi della nostra storia contemporanea, quel conflitto mondiale che sancì una “svolta epocale” fra due secoli: l’Ottocento con la costruzione e il rafforzamento degli Stati Nazionali e il Novecento, “Il Secolo Breve”, quello in cui essi conobbero il loro massimo sviluppo e la loro crisi.

Ed eccoci qui, come fossimo tutti noi alla ricerca delle foto ingiallite del nonno o presi dall’ascolto del racconto dei “vecchi”, a ritrovare piccole perle preziose, e per salvarle dalla loro definitiva dispersione: una testimonianza, un racconto, una voce che ci viene a raccontare una storia del passato ma che parla con forza al presente e lo interroga, perché il passato è la radice di ogni cosa, anche del futuro ancora da scrivere.

Per questa ragione rappresenta un valore particolare questa pubblicazione che inserisce in modo vivo e pulsante la nostra comunità di Ponzano Veneto e i suoi protagonisti di quel tempo nello scenario più grande di quella inumana tragedia che fu la prima Guerra Mondiale e che il nostro territorio visse per intero in prima linea, dagli esordi del conflitto in quanto prima retrovia del fronte, e poi attraverso la tragedia di Caporetto, la difesa sulla linea del Piave, la battaglie del solstizio nello scenario del Montello, fino all’epilogo di Vittorio Veneto.

Storie e racconti dolorosi: di sradicamento dalla propria terra, di distacco dalla famiglia, dalla casa, perfino dal proprio “idioma” in un’Italia che ancora non aveva conseguito una reale e compiuta unità linguistica, che proprio la Guerra contribuì talvolta a rafforzare.

Storie di terribile e dolente umanità: uomini spesso poco più che bambini, smarriti nell’inferno della trincea, nello spaesamento di terre lontane, racconti talvolta della prigionia o del ritorno ad una terra natia diventata nel frattempo estranea, un cumulo di rovine, morti e distruzione. Ricordare non per “celebrare” ma per “comprendere”, con la coscienza e la memoria storica, sì, ma anche con il cuore.

E al “comprendere con il cuore” ci avvicina forse ancor di più il racconto di questi nostri concittadini che continuiamo a sentire vicini, appartenenti alla nostra Comunità.

Voglio sinceramente ringraziare la famiglia di Giuseppe Santon per aver messo a disposizione questo prezioso materiale e le storie di vita personale e ringraziare l’Associazione “Milo Burlini” che con questa pubblicazione del “Diario di guerra di Giuseppe Santon – da Ponzano a Szentes” contribuisce a creare una memoria storica locale di quel drammatico evento che fu la Prima guerra mondiale e ad inserirla nella più ampia memoria della Grande Guerra.

Monia Bianchin
Sindaco di Ponzano Veneto

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