Dal Diario Di Guerra Di Giuseppe Badesso

Vicende Del Paesello

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Vicende del paesello


Dopo alcuni giorni comincio a rivedere gli amici e vado a trovare alcuni parenti che non vedevo da tanto. Così mi rendo conto che la gente non ha più il sorriso sulle labbra come prima della guerra: è come frastornata dalla guerra.

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Tutti cercano di divertirsi passando intere notti all’osteria nell’allegria del vino cantando “beviam, beviam, la vita passiam”.
Donne frastornate dal militarismo pensano ai loro piaceri e divertimenti illeciti.
Non pensano al loro marito sofferente tra le nevi o i ghiacciai del Trentino o le acque lungo il Piave.
Giovani ragazze non più pensano ai fratelli nelle più aspre lotte contro il nemico per salvare le loro famiglie, o a quelli che si trovano nella sofferente prigionia.
Non pensano di pregare Dio per l’immane disastro.

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Casa Badesso oggi

Ma pensano ai soldati, ai loro piaceri, alle soddisfazioni illecite e disonestà. Ma per fortuna e nel nome del Signore avviene lo sfacelo totale delle truppe Imperiali e arriva la pace!

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Dopo la partenza dei soldati, queste donne disoneste parevano sperdute.
Così cominciano ad accendere la loro lucerna per cercare marito o per dare sfogo alle loro insaziabili passioni e passano intere serate in compagnia tra le braccia dei giovinotti.
Io non credevo che nei paeselli ci fosse tanta disonestà nel sesso femminile, mentre noi soldati soffriamo le più atroci sofferenze, sopportiamo la fatica dei combattimenti sotto la pioggia del ferro rovente.
Su questo medito e dico che in noi soldati c’è tanta purezza e onestà ed esprimiamo ciò cantando gli inni alla Patria insegnatoci dagli Ufficiali sebbene sofferenti nel fango delle trincee e del rombo dei faticabili cannoni e sotto la pioggia del ferro rovente.