Dal Diario Di Guerra Di Giuseppe Badesso

Staticità Del Fronte Ovest

1917

A dispetto delle pesanti perdite patite a Verdun e sulla Somme, alla fine del 1916 i comandi anglo-francesi erano convinti di aver acquisito una posizione di vantaggio sui Tedeschi e di essere vicini alla vittoria.

Il nuovo comandante in capo francese, il generale Robert Nivelle, propone allora una serie di nuove offensive congiunte da condursi in primavera: mettendo a frutto la sua esperienza a Verdun, Nivelle decide di lanciare in successione una serie di brevi ma intensi assalti preceduti da un pesante fuoco di sbarramento dell’artiglieria, arrivando a promettere uno sfondamento decisivo del fronte nemico entro 24 ore.

Nel corso dei primi mesi dell’anno, tuttavia, sfruttando la pausa invernale, i Tedeschi iniziano un ripiegamento sulle nuove e più salde posizioni della “linea Hindenburg”, accorciando il fronte da difendere ed estendendo in profondità i loro sistemi di trincee.

Il 9 aprile i Britannici, sostenuti da ampi contingenti provenienti dai Dominions (Canadesi, Australiani, Neozelandesi, Sudafricani), danno avvio “all’offensiva Nivelle” attaccando ad Arras: vengono conquistate diverse importanti posizioni, ma il fronte tedesco non è spezzato e l’azione si arena fino al 16 maggio seguente.

Rallentati dal tempo pessimo, i Francesi danno inizio alla loro parallela offensiva il 16 aprile, attaccando sullo Chemin des Dames: l’azione è un disastro, con poco terreno guadagnato a fronte di perdite pesantissime ed è infine interrotta il 9 maggio.

La sconfitta, giunta solo a pochi mesi dalla terribile prova di Verdun, distrugge il morale dell’esercito francese: in vari reparti si verificano casi di insubordinazione e proteste contro la guerra, sfociate anche in alcuni episodi di ammutinamento e diserzione; Nivelle è destituito e rimpiazzato dal generale Pétain, che s’impegna a fondo per ristabilire l’ordine nei reparti francesi.

Con l’esercito francese paralizzato dagli ammutinamenti, tutto il peso dell’offensiva ricade quindi sulle spalle delle forze britanniche, cui tocca l’onere di sostenere il grosso dei combattimenti in Francia e nelle Fiandre. Le truppe britanniche vengono rinforzate dal corpo di spedizione portoghese (Corpo Expedicionário Português) che viene inviato nelle Fiandre ed integrato nella 1ª Armata britannica.

Il 21 maggio i Britannici danno inizio alla battaglia di Messines: dopo aver fatto brillare una ventina di gallerie di mina, scavate sotto alle trincee tedesche nei mesi precedenti, le forze britanniche e dei Dominions conquistano l’importante crinale di Messines, sul margine sud del saliente di Ypres.

Il 31 luglio seguente il generale Haig dà il via alla sua offensiva principale, attaccando da Ypres verso le posizioni tedesche nelle Fiandre: l’obiettivo strategico è quello di impossessarsi delle basi dei sommergibili tedeschi installate lungo la costa belga, ma l’attacco naufraga per la forte resistenza e le forti piogge che trasformano il campo di battaglia in un mare di fango; l’azione si conclude il 6 novembre con solo modesti guadagni territoriali.

Non pago di questo insuccesso, il 25 novembre il generale Haig attacca il fronte tedesco davanti Cambrai: appoggiati da quasi 500 carri armati, i britannici penetrano nelle trincee tedesche ma la carenza di riserve impedisce di sfruttare il successo; pochi giorni dopo i Tedeschi contrattaccano sfruttando le nuove tattiche di infiltrazione, già sperimentate sul fronte orientale e italiano e riconquistano gran parte del terreno perduto.

La battaglia si conclude il 6 dicembre, quando l’inverno impone nuovamente un arresto alle operazioni su vasta scala.