Dal Diario Di Guerra Di Giuseppe Badesso

Introduzione

a cura di Laura Gracis

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Frontespizio del diario di Luigi Badesso

Luigi Badesso, quando viene chiamato alle armi, come lui stesso scrive, “per dovere e necessità della nazione”, non è un uomo fatto, è poco più che un ragazzino, ha appena compiuto diciotto anni, quindi è tra coloro che, con tenerezza mista ad orgoglio, saranno chiamati “I ragazzi del ’99”.

Tra le righe del suo diario percepiamo tutta la tristezza per il distacco dalla mamma, la fatica e le difficoltà dell’addestramento e la paura per la destinazione sul lontano fronte francese.

Costretto a lasciare i tranquilli ritmi della campagna regolati dalla natura e partire per i devastati campi del Fronte Occidentale dove le esigenze dell’“inutile guerra” richiedono continui spostamenti, Luigi è sbalestrato in preda alla paura, all’orrore, all’incredulità.

Pur non combattendo in prima linea, registra con precisione luoghi e scenari di una delle pagine più drammatiche della Grande Guerra: il Fronte Occidentale, teatro della battaglia di Verdun, della Somme e dell’ultima offensiva di primavera del 1918, testimoniando così tutto l’orrore e la desolazione di quei campi di battaglia.

Toccante la descrizione della gente che nelle stazioni, per le strade o dalle finestre delle case, saluta i soldati incoraggiandoli, così come l’accenno alle persone che, dopo l’armistizio, vogliono conoscere i particolari della guerra appena combattuta, salutano e sorridono agli eroi che ritornano in Patria.

Il diario di Luigi Badesso si fa ulteriormente interessante nel momento in cui, sulla strada del ritorno, descrive Treviso bombardata e il suo paesello che non riconosce, perché la guerra ha cambiato tutto: le case, gli uomini e le donne. Questo diario è dunque un prezioso tassello che va ad aggiungersi a quel “Ro- Frontespizio del diario di Luigi Badesso manzo popolare della Grande Guerra” che accomuna centinaia di soldati che, per sentirsi vivi, vollero testimoniare, con la loro semplice scrittura, la guerra della gente comune.

Ringrazio pertanto la famiglia Badesso per aver messo a disposizione questo importante documento che va ad arricchire il patrimonio storico del nostro Comune lasciando così una traccia profonda nella memoria collettiva.